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Stagione di Prosa
2025/2026
tutti gli spettacoli avranno inizio alle ore 21.00
(apertura biglietteria ore 20.00)
(apertura biglietteria ore 20.00)
venerdì 21 novembre
inizio di stagione, spettacolo ad ingresso gratuito, in collaborazione con il Comune di Savignano
LUISA BORINI
"Molto dolore per nulla"
di e con: Luisa Borini
disegno luci: Matteo Gozzi
progetto sonoro: Leo Merati
produzione: Atto Due
Un racconto intimo e autoironico, "Molto dolore per nulla" è la cronaca di una fatica, quella che si fa per crescere, per smarcarsi dai modelli di riferimento
e per imparare a rispettarsi per come si è.
È uno sguardo sulla pazienza che si impara ad avere quando cambiamo di continuo senza mai riconoscerci; è un invito a essere fiere delle cicatrici
e a non avere paura di mostrarle.
"Molto dolore per nulla" è il racconto dei troppi amori dell’artista, troppo amati, intrecciato a storie di persone che negli anni ha incontrato,
ascoltato, conosciuto, consolato.
È anche però la storia di quando ci si sveglia, di quando si devono aprire gli occhi per salvarsi e ascoltare finalmente il vuoto di cui si ha così terrore,
scoprendo di quanta ricchezza è pieno.

venerdì 5 dicembre
ILARIA GELMI
"Li troveremo ovunque andranno"
di e con: Ilaria Gelmii
regia: Dario Garofalo
scene: Danila Barone
produzione: Tetro Evento in collaborazione con:
Teatro del Piccione e Festival "Montagne racconta"

Argentina 1976 -1983
In quel periodo molte persone, non in linea con il regime militare, vengono internate in centri clandestini, torturate e fatte sparire. Una intera generazione eliminata.
Questa storia lega l'Italia all'Argentina.
Un italiano, migrato da bambino in Argentina, partecipa allo scempio e poi, qui in Italia, trova un luogo dove rifugiarsi e poter vivere libero sebbene sia ricercato dall'Interpol per crimini contro l'umanità. Qui in Italia, chi gli vive accanto di questa storia non ne vuole parlare: "è una brava persona", "è successo in un posto lontano", "sarà Dio a giudicare"...
Sì, è accaduto oltreoceano, tanto tempo fa, ma non si può far finta di niente, non si può tacere...
È importante raccontare, vedere come noi esseri umani possiamo rimanere indifferenti anche davanti all'orrore.
È importante raccontare a chi non l'ha vissuto per permettergli di trovare dentro di sé degli anticorpi.
venerdì 24 gennaio
ELENA DRAGONETTI
"Dieci"
di e con: Elena Dragonetti
liberamente ispirato all'omonimo romanzo di Andrej Longo
regia: Elena Dragonetti e Raffaella Tagliabue
scene: Lorenza Gioberti
costumi: Francesca Marsella
progetto luci Danilo Raja
produzione: Narramondo e Teatro Altrove
"Dieci" è uno spettacolo che racconta con attenzione e delicatezza il dolore, è un collage di storie oneste, dirette, una serie di squarci e di strappi.
Dieci personaggi, attraverso dieci monologhi, disegnano quell’universo denso e variegato che è Napoli. Non un’area geografica circoscritta ma una
realtà universale che racchiude pieghe nascoste dell’animo umano.
Dieci come i comandamenti, a cui ogni monologo è intitolato, e a cui ogni personaggio è legato, a suggerire una rilettura delle vicende umane sotto lo
sguardo assente di un Dio che è altrove.
Una sola attrice a portare il suono di quelle voci che arrivano da periferie, vicoli scuri, a disegnare le strettoie, le servitù, il desiderio di cambiamento,
che adulti e bambini vivono in una società con regole spietate, dove le cosiddette istituzioni sembra che non esistano.
Eppure quello che viene fuori è anche una dolcezza, un’ironia e una poesia inaspettate.
Dieci è quella speciale spinta alla sopravvivenza chiamata a Napoli “pacienza”. Non è rassegnazione, ma il più alto stato civile dell’esperienza,
una santità di marinai in terra che sanno dormire nelle tempeste.

venerdì 20 febbraio
CATERINA PAOLINELLI
"Uragano"
liberamente tratto dal libro "Eccentrici in guerra" di Andrea Santangelo
di e con: Caterina Paolinelli
produzione: Teatro Evento
Uno spettacolo tragicomico, che ha come protagonista Caterina: un’attrice squattrinata che ha messo su, con l’obiettivo di portare in scena “L’Uragano” di Ostrovski
e debuttare ad un Festival di Teatro, un gruppetto di colleghi e colleghe scalcinati quanto lei.
Ma, tra divergenze filosofiche e artistiche e la mancanza di denaro, il gruppo si sfalda e l’attrice resta da sola a maneggiare un testo con dodici personaggi,
senza contare avventori e figuranti.
Che fare? Arrendersi? Giammai! Animata dal Fuoco Sacro del Teatro l’attrice decide di mettere in scena solo la tragedia della protagonista,
nonché sua omonima: Katerina Kabanova. Da qui iniziano una serie di “esercizi” e “tecniche”, al limite del parodistico, per raggiungere la tanto agognata immedesimazione.
Assistiamo quindi ad un entra ed esci dal personaggio sempre più serrato fino ad arrivare ad una unione o meglio alla quasi totale
coincidenza dell’attrice con il suo personaggio. La separazione ritorna sul finale quando Katerina Kabanova, come da testo, si uccide.
Nel mezzo di tutto questo si parla di sesso e del fatto che piace molto anche alle donne, di orgasmi, matrimoni falliti, suocere arpie, diritti del lavoro...
venerdì 27 marzo
SARA BEVILACQUA
"La stanza di Agnese"
di: Osvaldo Capraro
regia: Sara Bevilacqua
disegno luci: Paolo Mongelli
produzione: Meridiani Perduti Teatro con il sostegno di Factory Compagnia Transadriatica
2010, Agnese Piraino Leto in Borsellino, segnata da una terribile malattia, riceve una telefonata da parte dell'ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga: “Via D'Amelio è stata da colpo di stato”.
Poche parole che inevitabilmente fanno riemergere i ricordi di una vita, sin da quando, figlia del presidente del Tribunale di Palermo e immersa negli usi e costumi dell'alta borghesia palermitana,
incontra per la prima volta Paolo, giovane pretore a Mazara del Vallo. Da questo momento parte la narrazione della sua crescita accanto al marito e della scoperta di una Palermo diversa,
meno luccicante di quella a cui era abituata, ma forse più bella, anche se disgraziata, passando attraverso i primi anni di matrimonio e la nascita dei figli. Fino a narrare i momenti più bui,
compresa la morte di amici e colleghi di Paolo; i rapporti con la scorta che diventa parte della famiglia; la difficoltà di accettare la situazione da parte dei figli. Ma anche l'altro lato di Paolo, quello giocoso e sempre pronto allo scherzo, al “babbìo”. Il lavoro nel pool antimafia accanto a Giovanni Falcone fino alla terribile morte di quest'ultimo. Infine il tradimento da parte di chi avrebbe dovuto combattere al suo fianco.
Tutto questo è “La Stanza di Agnese”. Un dialogo incessante tra Agnese e Paolo, che continua tra le pieghe dei ricordi, con toni di tenerezza quando si tratta dei propri
figli e di indignazione nei confronti dei traditori dello Stato.

venerdì 17 aprile
MARIA GIULIA CAMPIOLI
e i Tupamaros
"Alfonsina Corridora"
di: Francesco Grillenzoni
con: Maria Giulia Campioli
elaborazione video in scena: Francesco Grillenzoni e Stefano Garuti
oggetti di scena: Stefano Garuti
canzoni e musiche dal vivo: Tupamaros
produzione: Teatro Evento con Teatro al Quadrato
e i Tupamaros
Lo spettacolo racconta la storia della ciclista Alfonsina Morini Strada, la prima donna a correre nel 1924 il giro d’Italia.
All’epoca il ciclismo era uno sport prettamente maschile e le donne che lo praticavano, oltre a essere molto rare, erano spesso oggetto di discriminazioni,
scherno, derisione e aspra critica sociale.
Lo spettacolo utilizza i linguaggi artistici del teatro, della musica, e delle video proiezioni per raccontare una storia di riscatto e passione,
di emancipazione e coraggio.
Nel Regno d'Italia di inizio '900, Alfonsina apre la strada alle donne nello sport più epico ed eroico di tutti i tempi e conquista, tappa dopo tappa,
la sua libertà e l'affetto popolare.
La storia di Alfonsina è l’occasione per riflettere su tematiche quali parità di genere, diritti universali, riscatto sociale.
